La legionella in Condominio

La verifica degli impianti idrici è il primo passo per scongiurare il rischio di contagio.

Un recente studio realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia (Arpa) in collaborazione con l’Università di Udine, ha rilevato un incremento esponenziale dei casi di legionella in tutto il mondo nell’arco degli ultimi trent’anni. Per ciò che riguarda l’Italia, i dati disponibili evidenziano come l’incidenza sia passata dai 79 casi del 1997 ai 2014 casi del 2017, con un tasso che si attesta oggi a 33,2 casi di legionellosi per ogni milione di abitanti.

Quali sono le cause?

Lo studio individua alcuni fattori scatenanti legati prevalentemente al mutamento negli stili di vita e nei consumi della popolazione mondiale. Tra le cause che incidono maggiormente alla diffusione dei focolai di legionella, infatti, vi sono l’incremento degli impianti di condizionamento e l’aumento di centri benessere e residenze per anziani.

Nell’indagine di Arpa e Università di Udine viene posto l’accento sull’importanza della prevenzione. La messa a punto di protocolli di monitoraggio geografico su larga scala rappresenta la misura più efficacie per contrastare la diffusione dei batteri responsabili dell’epidemia. Poiché a contatto con l’uomo il batterio può dar luogo ad una polmonite da legionella che, nei casi più gravi, conduce alla morte, l’unico modo per scongiurare il contagio e i suoi effetti rimane la verifica preventiva delle zone e degli ambienti a rischio.

Lo stato di conservazione e la manutenzione dell’impianto idrico di casa tua e del tuo condominio possono influire sulla qualità dell’acqua, infatti l’Ente gestore della fornitura idrica controlla periodicamente l’acqua di tutto l’acquedotto e garantisce la sua ottima qualità fino al contatore.

Il condominio rappresenta il primo luogo sensibile nel quale è indispensabile attuare una prevenzione periodica costante. Non a caso, le normative vigenti in materia vincolano l’amministratore condominiale a precise responsabilità. L’amministratore è tenuto a garantire, infatti, la salubrità delle acque all’interno del condominio. Nel caso in cui vi siano attività aperte al pubblico all’interno del condomìnio, in secondo luogo, l’amministratore è tenuto a verificare il rispetto dei parametri batteriologici fissati dalla legge dal punto di consegna idrico sino ai rubinetti domestici.

Un controllo completo prevede analisi chimiche e microbiologiche che verifichino:

Durezza, Odore, Colore, Cloro residuo, Residuo secco a 180°C
pH e conducibilità
Alluminio, Ferro, Calcio, Sodio, Magnesio, Silicio
Cloruri, Nitrati, Solfati, Fluoruri, Cloriti, Ammoniaca, Nitriti
Coli, Enterococchi,  Coliformi Totali

Normativa di riferimento verifica qualità delle acque:

L’Amministratore di condominio deve vigilare affinché la sistemazione e la conservazione delle condutture comuni nel condominio non cagionino danno alla salute dei condomini e di terzi, in ottemperanza con il D.lgs 31/01

  • Il decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 (modificato ed integrato dal Dlgs n. 27 del 2 febbraio 2002) recepisce la direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano.

Normativa di riferimento verifica presenza Legionella:

Legge 46/1990, il D.P.R. n. 447/1991, il Dlgs 31/2001, nonché le “Linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi” del 7 maggio 2015 della Conferenza Stato Regioni.

Come avvengono le verifiche dell’Ente certificatore incaricato dall’Amministratore di condominio per verifica sulla presenza del batterio Legionella?

Protocollo di intervento in grado di supportare l’amministratore in tutte le fasi del monitoraggio, compresa la gestione di una crisi:

laboratorio e campioni
  • Campionamento. I tecnici effettuano il prelievo dal rubinetto dell’abitazione più lontana rispetto all’ingresso dell’acqua potabile nel condominio o su specifici appartamenti in caso di richiesta.
  • Analisi. I laboratori di analisi effettuano esami sui campioni prelevati  specifici per la Legionella.
  • Reporting. L’Ente certificatore invia all’amministratore il rapporto di prova con il relativo esito. Nel caso questo sia negativo, si provvede all’effettuazione di campionamenti a tappeto su cisterne, serbatoi di accumulo e autoclavi. Qualora il report evidenzi la presenza di rischi per la salute, si procede con la bonifica. In tal caso le operazioni vengono svolte da aziende terze specializzate, mentre l’Ente certificatore interviene successivamente, verificando nuovamente lo stato degli impianti, stilando e inviando quindi all’amministratore un nuovo rapporto.
batterio Legionella visto al micoscopio elettronico
  • La legionella, o Malattia del Legionario, in gergo tecnico definita anche legionellosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Il genere Legionella, ricorda il sito Epicentro dell’Iss, è stato così denominato nel 1976, dopo che un’epidemia si era diffusa tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. La fonte di contaminazione batterica in quel caso fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo.
  • FONTI DI INFEZIONE Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo. La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso ferita. Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia.
  • SOGGETTI A RISCHIO Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza. Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione. Il tasso di mortalità può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%.
  • SINTOMI Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), si manifesta come una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari. Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva. Tra le complicanze della legionellosi vi possono essere: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica e insufficienza renale. Si cura con una terapia antibiotica.